Nella seduta di martedì 28 luglio, a conclusione delle comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio sulle ulteriori iniziative in relazione all’emergenza da Covid, il Senato, con 157 voti favorevoli, 125 contrari e 3 astenuti, ha approvato la risoluzione di maggioranza che al primo punto impegna il Governo a definire come termine ultimo per lo stato di emergenza nazionale il 15 ottobre.

Ma cosa comporta?

Si fa riferimento a 38 ordinanze («di cui quattro al vaglio della Ragioneria») che, con la proroga dell’emergenza, possono continuare ad avere effetto insieme ai «conseguenti provvedimenti attuativi». La proroga garantisce, il mantenimento delle ordinanze emanate dalla Protezione civile e il potere di coordinamento affidato al capo della struttura Borrelli. Ma anche la conferma dei poteri straordinari assegnati ai cosiddetti soggetti attuatori, presidenti delle Regioni compresi.

da un punto di vista lavorativo il più importante é lo Smart working semplificato; con il Dpcm del 25 febbraio è stato consentito di adottare lo smart working senza necessità degli accordi individuali previsti dalla legge (81/2017) nelle sei regioni più colpite dal Covid-19. Il Dpcm del 1° marzo ha consentito di adottare la modalità semplificata a tutto il territorio nazionale fino al 31 luglio. La nuova scadenza al 15 ottobre estende ulteriormente questa possibilità. Inoltre il decreto Rilancio ha riconosciuto il diritto allo smart working ai lavoratori con figli minori di 14 anni per tutta la durata dello stato d’emergenza.