L’Agenzia delle entrate, con risposta a interpello n. 142/E del 27 maggio 2025, ha chiarito che, al fine della fruizione del regime impatriati, non assume rilievo la circostanza che il lavoratore abbia sottoscritto con il datore di lavoro per cui lavorerà in Italia al rientro un patto di sospensione del rapporto di lavoro con decorrenza dal 15 gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, successivamente prorogato fino al 31 dicembre 2025, al fine di poter sviluppare una collaborazione professionale con la società presso la quale già svolge l’attività lavorativa all’estero.