Detassazione dei premi di produttività
Dal 2026 e fino al 2027 i premi di produttività godranno di un’imposta sostitutiva ridotta all’1%, contro il 5% attuale (già ridotto rispetto all’ordinaria aliquota del 10%). L’agevolazione si applica su un importo massimo di 5.000 euro e riguarda i lavoratori con reddito annuo non superiore a 80.000 euro. In assenza di ulteriori proroghe, dal 2028 l’aliquota tornerà al 10%.
Incentivo fiscale sui rinnovi contrattuali
Per i rinnovi dei contratti collettivi stipulati nel 2025 o nel 2026, è prevista una tassazione agevolata del 5% sugli incrementi retributivi riconosciuti nel 2026. Il beneficio è riservato ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro.
Esempio: se un contratto nazionale viene rinnovato nel 2025 e comporta un aumento salariale erogato nel 2026, per i lavoratori con reddito entro 28.000 euro tale incremento sarà soggetto a un’imposta piatta del 5%.
Flat tax su straordinari notturni e festivi
La Manovra introduce anche una tassazione forfettaria del 15% per gli straordinari notturni, festivi e le indennità di turno previste dai contratti collettivi. La misura si applica soltanto per il 2026, entro un limite di 1.500 euro annui e per redditi da lavoro dipendente fino a 40.000 euro, esclusi i premi di risultato.
Buoni pasto più convenienti
Sale da 8 a 10 euro la soglia di esenzione fiscale per i buoni pasto elettronici, con l’obiettivo di favorire la spesa quotidiana dei lavoratori e semplificare la gestione aziendale dei benefit.
Bonus mamme lavoratrici
Il bonus dedicato alle madri lavoratrici viene potenziato e si estende alle dipendenti e alle autonome con redditi fino a 40.000 euro (escluso il lavoro domestico).
Nel 2026 l’importo sale a 60 euro mensili: spetta fino ai 10 anni del figlio più piccolo se i figli sono due, oppure fino ai 18 anni se sono almeno tre. Il bonus, aumentato di 20 euro rispetto al 2025, viene corrisposto interamente con la mensilità di dicembre.
Taglio IRPEF fino a 50.000 euro
La riduzione dell’aliquota IRPEF dal 35% al 33% si applica ai redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro.
Il beneficio fiscale è progressivo: circa 20 euro annui per un reddito di 29.000 euro, 240 euro a 40.000 euro e fino a 440 euro per chi guadagna 50.000 euro.
Oltre i 200.000 euro scatta un meccanismo di sterilizzazione che riduce le detrazioni di pari importo (440 euro), con l’eccezione delle spese sanitarie, delle donazioni e delle polizze contro eventi calamitosi.
Congedo parentale fino a 14 anni
Tra le misure a sostegno della genitorialità, la Manovra 2026 rafforza ulteriormente il congedo parentale facoltativo, già potenziato nelle due leggi di bilancio precedenti.
I genitori potranno usufruire di 10 mensilità retribuite al 30%, che diventano 11 se il padre utilizza almeno 3 mesi. Il congedo potrà essere frazionato anche a ore.
Le prime tre mensilità saranno pagate con un’indennità pari all’80% della retribuzione, se utilizzate entro i primi sei anni di vita del figlio.
La vera novità del 2026 è l’ampliamento dell’età del figlio entro cui fruire del congedo retribuito: si passa da 12 a 14 anni, estendendo la tutela e la flessibilità per le famiglie.
Nuovi contratti di sostituzione
All’interno del pacchetto per la conciliazione vita-lavoro, la Legge di Bilancio introduce anche una nuova forma di contratto a termine per sostituire genitori in congedo (maternità, paternità o parentale).
Questa tipologia, che amplia i tradizionali contratti di sostituzione per maternità, potrà essere prorogata fino al compimento del primo anno di età del figlio della lavoratrice o del lavoratore sostituito.
L’obiettivo è garantire la continuità aziendale senza penalizzare la presenza dei genitori, favorendo al contempo l’inserimento lavorativo temporaneo.
L’impatto per fasce di reddito
Ecco come le novità della Manovra 2026 incidono sulle diverse fasce di reddito dei lavoratori dipendenti:
- Fino a 28.000 euro: aumenti contrattuali e premi di produttività detassati, flat tax su straordinari, bonus mamme e buoni pasto più alti; nessun effetto dal taglio IRPEF.
- Tra 28.000 e 40.000 euro: si applicano tutte le agevolazioni su premi, straordinari, rinnovi e bonus mamme, oltre alla riduzione IRPEF al 33%.
- Tra 40.000 e 50.000 euro: restano attivi il taglio IRPEF e la detassazione dei premi di produttività.
- Tra 50.000 e 80.000 euro: agevolazione limitata all’1% sui premi di produttività, con riduzione IRPEF sulla quota fino a 50.000 euro.
- Tra 80.000 e 200.000 euro: nessuna misura diretta, ma permane l’effetto del taglio IRPEF a scaglioni.
- Oltre 200.000 euro: effetto del taglio IRPEF neutralizzato dal meccanismo di sterilizzazione.