La Corte di Cassazione, con la sentenza 4 settembre 2025 n. 24564, ha chiarito che l’attività di controllo svolta da guardie giurate o da investigatori privati non può mai riguardare la qualità o la correttezza dell’esecuzione della prestazione lavorativa. È invece lecita quando mira ad accertare condotte illecite del dipendente che non coincidono con il semplice inadempimento del contratto.
Il controllo è quindi legittimo, ad esempio, nei casi di sospetto comportamento fraudolento o di condotte extralavorative con riflesso sul rapporto, come la falsificazione degli orari di lavoro.