La sentenza n. 24133 del 28 agosto 2025 della Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ribadisce che il demansionamento comporta il diritto al risarcimento del danno alla professionalità quando il lavoratore riesce a dimostrare il pregiudizio subito. Tale danno emerge sia dall’impoverimento delle competenze maturate, sia dalla mancata possibilità di svilupparne di nuove, specie quando le mansioni assegnate risultano marginali, non coerenti con la professionalità posseduta e di minore contenuto tecnico.
La Corte richiama inoltre ulteriori elementi che aggravano il pregiudizio: l’isolamento rispetto ai colleghi, la diversa dislocazione logistico-organizzativa e l’assenza di qualsiasi formazione utile alla riqualificazione nel nuovo settore, nonostante il bagaglio professionale acquisito negli anni nel precedente ambito lavorativo. Tale combinazione di fattori rende evidente la lesione della professionalità e giustifica il riconoscimento del risarcimento.