Con il Comunicato del 6 ottobre 2025, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha annunciato la pubblicazione del Decreto-Legge 3 ottobre 2025, n. 146, intitolato “Disposizioni urgenti in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri, nonché di gestione del fenomeno migratorio”.
Il provvedimento segna un’evoluzione strutturale della disciplina sull’immigrazione per motivi di lavoro, consolidando le innovazioni introdotte dal D.L. n. 145/2024, convertito nella Legge n. 187/2024, e rendendo permanenti alcune misure sperimentali.
Precompilazione delle domande e tempi certi per il nulla osta
Tra le principali novità spicca la messa a regime della precompilazione online delle domande di nulla osta al lavoro, con il limite di tre richieste per datore di lavoro privato, misura che nel 2025 era solo sperimentale.
Il termine per l’adozione del nulla osta per lavoro subordinato decorre ora dal momento in cui la richiesta è imputata alla quota di ingresso, e non più dalla semplice data di presentazione.
Viene inoltre esteso il controllo di veridicità delle dichiarazioni dei datori di lavoro anche a ingressi per volontariato, ricerca, lavoratori altamente qualificati e trasferimenti intra-societari, rafforzando la trasparenza delle procedure.
Maggiori tutele per lavoratori e vittime di sfruttamento
Il decreto amplia la possibilità per i lavoratori stranieri di svolgere attività lavorativa anche durante l’attesa della conversione del permesso di soggiorno, e non solo nei casi di rilascio o rinnovo.
In un’ottica di tutela sociale, la durata dei permessi di soggiorno per vittime di tratta, violenza domestica e sfruttamento lavorativo viene portata da sei a dodici mesi, con l’estensione del diritto all’assegno di inclusione anche ai titolari dei permessi previsti dagli articoli 18 e 18-bis del D.Lgs. 286/1998 (Testo unico sull’immigrazione).
Lotta al caporalato e governance del lavoro migrante
Il decreto stabilizza il Tavolo Caporalato, che diventa un organismo permanente di coordinamento contro lo sfruttamento lavorativo.
Una novità significativa è l’apertura della partecipazione anche agli enti religiosi civilmente riconosciuti, in riconoscimento del loro ruolo nel sostegno e nella tutela dei lavoratori vulnerabili.
Ingressi fuori quota e programmazione triennale
Per il triennio 2026–2028 viene confermato un contingente di 10.000 ingressi annui fuori quota per lavoratori stranieri destinati al settore dell’assistenza familiare e sociosanitaria, in particolare per la cura di persone con disabilità o ultraottantenni.
La programmazione assume così una prospettiva strutturale e pluriennale, con la previsione che anche il decreto ministeriale sui contingenti di giovani stranieri nei programmi di volontariato abbia cadenza triennale, in linea con la pianificazione dei decreti flussi.
Ricongiungimenti familiari e flussi 2026–2028
Il termine per il rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare passa da 90 a 150 giorni, armonizzandosi con la normativa europea che prevede un massimo di nove mesi.
Parallelamente, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il D.P.C.M. di programmazione dei flussi d’ingresso legale per il triennio 2026–2028, la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è attesa a breve.
Sintesi finale
Il Decreto-Legge n. 146/2025 rappresenta un passo avanti verso una politica migratoria più ordinata, trasparente e integrata, che punta a bilanciare le esigenze del mercato del lavoro con la tutela dei diritti dei lavoratori stranieri.
Digitalizzazione delle procedure, tutele sociali rafforzate e pianificazione pluriennale fanno di questa riforma un nuovo modello di gestione del lavoro migrante, coerente con la strategia europea di ingressi regolari e lotta allo sfruttamento.