Ferie non godute: di cosa si tratta
La normativa italiana (D.Lgs. 66/2003 e art. 2109 del Codice Civile) stabilisce che ogni lavoratore subordinato ha diritto ad almeno quattro settimane di ferie retribuite l’anno:

  • Almeno 2 settimane devono essere godute entro l’anno di maturazione.
  • Le restanti 2 settimane devono essere fruite entro i 18 mesi successivi alla fine dell’anno di maturazione.

Le ferie sono un diritto irrinunciabile del lavoratore non possono essere monetizzate, salvo nei casi di cessazione del rapporto di lavoro o ferie superiori al minimo previsto.

Cosa succede se le ferie del 2023 non vengono godute entro il 30 giugno 2025

  • Il 30 giugno 2025 è la data limite (18 mesi dopo il 2023) per la fruizione delle ferie maturate nel 2023. Trascorso questo termine, il datore di lavoro è obbligato a versare i contributi INPS sulle ferie non godute, anche se il dipendente non le ha comunque utilizzate.
  • Questo versamento si effettua sommando l’equivalente monetario delle ferie residue all’imponibile previdenziale del mese di luglio 2025, e pagando i contributi tramite modello F24 entro il 20 agosto 2025.
  • Entro il 31 agosto 2025, va inoltre trasmessa la denuncia Uniemens con l’indicazione dell’importo contribuito per ferie non godute.
  • Anche in caso di effettiva fruizione successiva delle ferie, sarà possibile compensare i contributi già versati, grazie al conguaglio previsto tramite la causale “FERIE” nel flusso Uniemens.

Rischi e sanzioni in caso di inadempienza

  1. Il mancato rispetto delle 4 settimane MINIME ai lavoratori:
  • Sanzioni amministrative, che variano a seconda del numero dei lavoratori interessati:
    • da 120 a 720 € per ogni lavoratore coinvolto (fino a 5 dipendenti, periodo unico).
    • da 480 a 1.800 € se la violazione riguarda più di 5 dipendenti o si ripete per almeno 2 anni.
    • da 960 a 5.400 € per casi che coinvolgono oltre 10 lavoratori o si protraggono per almeno 4 anni.
  1. Per quanto riguarda i contributi sulle ferie arretrate è considerata una evasione contributiva e sanzionata secondo il tempo trascorso dalla data di mancato versamento

Riepilogo operativo

Scadenza Cosa avremmo dovuto fare
30 giugno 2025 Verificare saldo ferie residue 2023; incoraggiare fruizione da parte dei dipendenti
Luglio 2025 Includere quota ferie residue nell’imponibile previdenziale del mese nel LUL
Entro 20 agosto 2025 Versare i contributi INPS via modello F24
Entro 31 agosto 2025 Inviare la denuncia Uniemens con distinta voce contributiva “FERIE”

Consigli per una gestione efficace

  • Monitorare costantemente il saldo ferie con software HR, fogli di calcolo o sistemi digitali.
  • Pianificare le ferie con anticipo, anche comunicando ai dipendenti periodi consigliati, entro il marzo 2025.
  • In presenza di contesti contrattuali più favorevoli, verificare eventuali proroghe dei termini per fruire ferie.
  • Documentare richieste di ferie e risposte (anche il rifiuto ingiustificato da parte del dipendente), utile in caso di contenziosi.

Conclusione
La scadenza del 20 agosto 2025 per il pagamento dei contributi INPS su ferie non godute del 2023 è un passaggio cruciale per garantire conformità normativa e tutela dei diritti dei lavoratori. Una corretta gestione delle ferie — tramite pianificazione, monitoraggio e rispetto delle scadenze contributive — è fondamentale per evitare sanzioni, problemi previdenziali e contenziosi.

Si veda questo articolo Ferie non fruite del 2023: contributi da versare entro il 20 agosto 2025