Le imprese che hanno contratti di natura privata versano tramite l’INPS – per i propri dipendenti a tempo determinato ed indeterminato e dirigenti –  una contribuzione a favore della formazione, totalmente a carico del datore di lavoro, pari allo 0,30% dell’imponibile contributivo.

I datori di lavoro possono chiedere all’INPS di trasferire l’importo versato, lo 0.30% ad un Fondo Interprofessionale.

Il trasferimento dello 0.30% ad un Fondo non comporta nessuna aggravio di costi per l’impresa .

Le imprese che non aderiscono ad alcun Fondo e non fanno nessuna richiesta, continuano comunque a versare il contributo all’Inps.

Le imprese che aderiscono ad un Fondo, invece, autorizzano l’Inps a versare lo 0,30% direttamente al Fondo, che lo utilizza per finanziare la loro formazione continua.

Lo 0,30% viene obbligatoriamente versato dai datori di lavoro per:

  • lavoratori dipendenti del settore privato
  • soci lavoratori delle cooperative con contratto di lavoro subordinato (Legge n. 142/2001)
  • dirigenti
  • quadri
  • impiegati
  • operai
  • operai agricoli (Circolare INPS n° 34/2008)
  • lavoratori di imprese municipalizzate ed ex Aziende di Stato (2009)

Dal 1 gennaio  anche per le nuove categorie di lavoratori per cui si versa la NaSpi (Circolare Inps n. 140/2012)

Ma cosa offrono i fondi interprofessionali:

I fondi paritetici interprofessionali finanziano piani formativi aziendali, settoriali e territoriali, che le imprese in forma singola o associata decideranno di realizzare per i propri dipendenti. Inoltre, possono finanziare anche piani formativi individuali, nonché ulteriori attività propedeutiche o comunque connesse alle iniziative formative. Dal 2011 i piani formativi possono coinvolgere anche i lavoratori con contratti di apprendistato e a progetto.

Il finanziamento di questi piani formativi avviene attraverso due modalità: l’avviso e il conto formazione. Con la prima modalità, che opera secondo una logica solidaristica, possono essere destinate alle singole imprese più risorse di quelle versate con il contributo dello 0,30% e, pertanto, il sistema consente anche alle microimprese di accedere a iniziative di formazione, altrimenti non finanziabili con il solo contributo obbligatorio; la seconda modalità, quella del conto aziendale, viene ormai utilizzata da quasi tutti i fondi interprofessionali e rende invece disponibile alla singola impresa – in presenza di determinati requisiti – una quota (generalmente oscillante tra il 70% ed il 90%) di quanto versato con lo 0,30% in un determinato lasso di tempo.

Eventualmente per le aziende interessate al versamento presso un fondo possono scrivere a a.mussinelli.it ed avere chiarimenti.