Il disegno di legge Semplificazioni per le imprese”, approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 agosto 2025, ANCORA IN ATTESA DI PUBBLICAZIONE, su proposta del Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, interviene in maniera organica per ridurre la burocrazia e rendere più efficiente il rapporto tra imprese, lavoratori e pubblica amministrazione. Il testo, elaborato a seguito di un ampio confronto con associazioni di categoria, amministrazioni centrali e territoriali e mondo produttivo, prevede misure che toccano quattro ambiti principali: fisco, lavoro, ambiente e attività economiche, con l’obiettivo di semplificare 600 procedure amministrative entro il 2026, in coerenza con gli impegni del PNRR.

Sul piano fiscale inoltre, in caso di scarto per motivi tecnici delle dichiarazioni telematiche, non si applicano sanzioni se la ritrasmissione avviene nei termini. È chiarito il termine di versamento dell’imposta sostitutiva del 20% sui premi e si introduce la possibilità di ridurre a un terzo le sanzioni in caso di adesione agli accertamenti, mediante istanza.

Sul fronte lavoro, viene introdotto il principio “once only”, in base al quale le pubbliche amministrazioni non potranno richiedere dati già in possesso di altri enti; i lavoratori in cassa integrazione dovranno comunicare al datore di lavoro l’avvio di altra attività, mentre per la formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro sarà possibile coinvolgere infermieri o personale con adeguata preparazione teorica, superando i ritardi dovuti alla carenza di medici competenti, in conformità alle disposizioni del D.Lgs. 81/2008. Il provvedimento rafforza inoltre il sistema degli ITS Academy, consentendo protocolli di intesa tra istituti e imprese per l’impiego di professionisti esperti nei percorsi formativi.

Per le attività economiche, fra le altre cose, si introduce la SCIA per insegne e distributori automatici, si applica il silenzio-assenso per costruzioni lungo la linea doganale, si alleggeriscono gli adempimenti privacy per le microimprese. L’intervento legislativo punta quindi a rendere più snelle le relazioni tra imprese e istituzioni, riducendo tempi e costi, sostenendo al contempo occupazione, investimenti e competitività del sistema produttivo nazionale.