Durante la terza convocazione della Commissione Nazionale, i rappresentanti dei datori di lavoro domestico e le parti sociali non hanno trovato un accordo in merito all’aggiornamento retributivo dei lavoratori domestici. Pertanto l’adeguamento dei minimi retributivi all’inflazione scatterà in automatico come previsto dall’art. 38 del CCNL domestici.

Variazione dei minimi retributivi e dei valori convenzionali del vitto e dell’alloggio

In caso di mancato accordo o in assenza delle parti, ai sensi dell’art. 38 del CCNL del settore, il Ministero del lavoro ha determinato l’aumento retributivo del 9,2%, in misura pari all’80% della variazione del costo della vita per le famiglie di impiegati ed operai rilevate dall’ISTAT al 30 novembre 2022 e in misura pari al 100% per i valori convenzionali del vitto e dell’alloggio.

Costi più elevati dal 18 gennaio

A partire dal 18 gennaio 2023 le famiglie subiranno un pesante aumento delle retribuzioni minime da corrispondere ai propri collaboratori familiari. Le variazioni andranno ad incidere anche sul costo dei contributi e sul rateo TFRtredicesima e ferie.

Le differenze retributive dovranno essere riparametrate in base ai diversi livelli; appare chiaro che l’aumento sarà maggiore per coloro che hanno assunto collaboratori a tempo pieno e in regime di convivenza.

Di seguito una tabella a titolo esemplificativo.

LORDO MENSILE conviventi
Livello 2022 2023 Differenza
DS € 1.267,82 € 1.384,46 € 116,64
CS € 1.026,34 € 1.120,76 € 94,42
BS € 905,59 € 988,90 € 83,31

 

Si prevedono aumenti anche per i lavoratori non conviventi, con paga oraria, che svolgono prestazioni per poche ore settimanali:

LORDO ORARIO non conviventi
Livello 2022 2023 Differenza
A € 4,83 € 5,27 € 0,44
DS € 8,57 € 9,36 € 0,79