Federmeccanica e Assistal hanno chiuso gli incontri con i sindacati sul rinnovo del CCNL Metalmeccanici, la prossima fase è la trattativa di merito.

Si è chiuso il 25 settembre il ciclo di incontri tra Federmeccanica, Assistal e i sindacati Fim, Fiom e Uilm nell’ambito della trattativa per il rinnovo del CCNL dei Metalmeccanici. La discussione ha riguardato aspetti centrali del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, come l’organizzazione dell’orario, le politiche attive e la regolamentazione degli appalti.

I prossimi mesi saranno ora decisivi per capire se le parti riusciranno a trovare una sintesi che possa dare stabilità e prospettiva al comparto.

Rinnovo CCNL Metalmeccanici in cerca di equilibrio

La trattativa per il rinnovo del CCNL Metalmeccanici rappresenta uno dei passaggi più rilevanti per l’intero settore, che coinvolge milioni di lavoratori e migliaia di imprese su tutto il territorio nazionale.

Secondo Federmeccanica e Assistal, il percorso di confronto ha consentito di approfondire punti qualificanti per un rinnovamento orientato all’innovazione. Le parti hanno ribadito che il traguardo rimane quello di ricercare un equilibrio complessivo, capace di coniugare il miglioramento dei fattori determinanti per la competitività aziendale con il riconoscimento dei diritti e delle richieste avanzate dai lavoratori.

Il contratto di partenza

Il Contratto dei Metalmeccanici, firmato nel 2021 (Federmeccanica–Assistal con Fim, Fiom, Uilm), ha rappresentato un passaggio centrale per il settore. Tra i punti principali segnaliamo gli aumenti salariali progressivi sui minimi contrattuali nel periodo 2021–2024, con importi differenziati in base ai livelli; l’erogazione annuale di flexible benefit e welfare contrattuale; la nuova disciplina per l’inquadramento, sanità integrativa (Metasalute), contributi a casse previdenziali e clausola sociale negli appalti; l’inserimento di misure su formazione continua, informazione e prevenzione della violenza; meccanismi di adeguamento all’inflazione per proteggere il potere d’acquisto; incremento della quota contributiva aziendale alla previdenza complementare per i lavoratori under 35.Di seguito i punti principali del contratto attuale (con validità scaduta il 30 giugno 2024) .

  •  Minimi: incrementi sui minimi tabellari in quattro tranche (giugno 2021, 2022, 2023, 2024), con aumenti complessivi differenziati per livello.
  •  Welfare: erogazione strutturale di 200 euro annui di flexible benefits, messi a disposizione dal 1° giugno di ogni anno.
  •  Previdenza: contributo aziendale a Cometa pari al 2,0%; per i nuovi aderenti under 35 è stato previsto l’innalzamento al 2,2%.
  •  Inquadramento: riforma del sistema di classificazione e valorizzazione delle competenze.
  •  Tutele e appalti: clausole su informazione, formazione e salvaguardie negli appalti.
  •  Inflazione: meccanismi di adeguamento per la tutela del potere d’acquisto.

I temi al centro della trattativa

La nuova trattativa per il rinnovo del contratto si concentra su diversi aspetti, con l’obiettivo di coniugare competitività delle imprese e tutele dei lavoratori.

sindacati propongono un aumento salariale fisso, incremento della formazione a carico dell’azienda, revisione dell’inquadramento per chi ha competenze digitali, regolamentazione del lavoro agile e un maggiore coinvolgimento dei lavoratori nei processi di transizione ecologica e tecnologica. Le imprese preferiscono ancorare gli aumenti stipendiali agli incrementi di produttività e mantenere il meccanismo di rivalutazione secondo l’indice IPCA. Per la formazione propongono maggiore flessibilità organizzativa e in tema di inquadramento sono ancora in via di valutazione.

Le proposte datoriali per il rinnovo

  •  Durata: ipotesi quadriennale 2024–2028.
  •  Politica salariale: adeguamento ai prezzi secondo l’indice IPCA (al netto degli energetici importati), senza ulteriori aumenti predeterminati.
  •  Una tantum: riconoscimento di un importo per i lavoratori nelle aziende prive di contrattazione integrativa.
  •  Welfare: incremento della dotazione di flexible benefits (con orientamento a misure a valore sociale/ambientale).
  •  Previdenza: estensione del contributo aziendale a Cometa al 2,2% per tutti; per nuove iscrizioni di under 35 e lavoratrici, innalzamento al 2,5%.
  •  Inquadramento e competenze: prosecuzione del percorso di aggiornamento tramite commissioni e strumenti condivisi.
  •  Appalti e filiere: aggiornamento delle regole, con attenzione all’equilibrio tra tutele e competitività.
  •  Conguagli inflattivi: ipotesi di affinamento delle tempistiche di riconoscimento del differenziale tra inflazione prevista e consuntiva.

La piattaforma sindacale Fim–Fiom–Uilm

Le richieste unitarie al tavolo puntano ad ottenere risultati ben precisi.

  •  Salari: aumento dei minimi per l’intera vigenza (valorizzazione al livello C3), con recupero del potere d’acquisto al di là dell’indice prezzi.
  •  Orario: avvio di sperimentazioni verso la riduzione progressiva fino a 35 ore settimanali in contesti di transizione/riorganizzazione.
  •  Welfare e sanità: incremento degli importi e maggiore accessibilità/portabilità delle prestazioni.
  •  Previdenza: più adesioni a Cometa e rafforzamento della contribuzione nei periodi di sospensione.
  •  Appalti: rafforzamento delle clausole sociali e degli standard di tutela lungo la filiera.

I nodi ancora aperti

Dalla comparazione emergono alcuni aspetti critici che restano al centro della trattativa: il bilanciamento tra sostenibilità per le imprese e adeguate risposte salariali ai lavoratori, la definizione chiara dei meccanismi di recupero inflattivo, l’uniformità applicativa delle misure in ambito welfare e inquadramento, la durata contrattuale tra esigenze di stabilità e necessità di adattamento ai cambiamenti economici.

I punti critici sono i seguenti:

  •  salari e inflazione (distanza tra adeguamenti legati all’IPCA e richieste di aumenti fissi sui minimi);
  •  durata (stabilità del quadriennio vs rischi di scenario economico mutevole);
  •  welfare e previdenza (ampiezza degli incrementi e platea dei beneficiari);
  •  organizzazione del lavoro (orario, flessibilità e impatti su produttività e tutele.