Al fine di consentire ai nostri clienti di programmare un budget del 2026, vi aggiorniamo sull’andamento degli incontri fra le parti sociali, per il rinnovo del contratto dell’industria metalmeccanica e nello specifico quanto discusso nell’incontro del 18 settembre 2025.
La posizione delle associazioni datoriali
Secondo quanto dichiarato da Federmeccanica, l’obiettivo è “continuare a ricercare un equilibrio nelle singole parti e nell’insieme, al fine di rinnovare un contratto in grado di rispondere alle esigenze attuali delle imprese e dei lavoratori”. Le associazioni datoriali hanno ribadito la volontà di dare seguito alle richieste sindacali, indicando percorsi concreti da seguire nel prossimo futuro.
Non si è parlato però di aumenti salariali. Federmeccanica avanza in questo senso una proposta economica che include i seguenti punti.
Aumento salariale: premio di risultato annuale di 700 € lordi per i lavoratori di aziende con un margine operativo lordo (MOL) superiore al 10% del fatturato, da erogare a partire da giugno 2026. Per i lavoratori già beneficiari di altri premi, l’importo sarà ridotto a 350 € lordi.
Elemento di Continuità Professionale (ECP): sostituzione degli aumenti periodici di anzianità con l’ECP, che prevede l’erogazione anticipata di somme corrispondenti agli importi che sarebbero stati
erogati nei due anni successivi, a partire dal 1° gennaio 2026.
Sanità integrativa: copertura assicurativa gratuita per i lavoratori metalmeccanici, che garantirà una rendita pari a 600 € mensili netti in caso di insorgenza di non autosufficienza, a partire dal 2026.
Previdenza complementare: aumento del contributo a carico dell’azienda dal 2,0% al 2,2% a partire dal 1° giugno 2025 per tutti i lavoratori, con un ulteriore incremento al 2,5% per i nuovi assunti under 35 e per le donne, come azione positiva di riequilibrio della composizione delle adesioni per genere ed età.
Flexible benefits: innalzamento a 400 € a regime dei flexible benefits esistenti, destinati al rimborso delle rette degli asili nido e delle spese di acquisto di libri di testo scolastici, borse di studio, ecc., con un incremento graduale nei primi quattro anni.
La posizione dei sindacati
Durante l’incontro non è stata discussa la parte economica del rinnovo del CCNL metalmeccanici. Le trattative si sono concentrate su aspetti normativi e politiche di genere. Nonostante il clima definito costruttivo, i sindacati hanno tuttavia espresso preoccupazioni per le distanze tra le proposte e le loro richieste, in particolare su temi chiave come il welfare aziendale e l’inclusione dei lavoratori stranieri.
I sindacati, nel corso delle trattative per il rinnovo del CCNL metalmeccanici, hanno finora avanzato una proposta economica focalizzata su un significativo aumento salariale. Nella loro piattaforma unitaria, hanno richiesto un incremento di 280 euro lordi mensili per il livello C3 (ex 5º livello), con una verifica annuale attraverso una clausola di salvaguardia, al fine di garantire che l’aumento sia superiore all’andamento dell’inflazione depurata dai costi energetici importati.