Le spese di rappresentanza sono costi sostenuti da un’impresa anche individuale con finalità promozionali o di pubbliche relazioni, il cui scopo è accrescere l’immagine, il prestigio e i rapporti commerciali dell’azienda. Sono disciplinate principalmente dall’art. 108, comma 2, del TUIR e dal D.M. 19 novembre 2008, che ne definisce requisiti e limiti di deducibilità fiscale.
Caratteristiche principali
Le spese di rappresentanza devono essere:
- Gratuite per il destinatario (es. omaggi natalizi ai clienti);
- Congruenti rispetto al volume d’affari e all’attività svolta;
- Documentate in modo certo (fatture, scontrini, note spese ecc.);
- Finalizzate a promuovere l’immagine aziendale o mantenere relazioni pubbliche.
Esempi tipici
- Regali e omaggi a clienti o fornitori;
- Inaugurazioni, eventi aziendali, fiere o manifestazioni pubbliche;
- Cene o pranzi offerti in occasione di incontri commerciali;
- Spese per gadget promozionali
Deduzione fiscali
La deducibilità è ammessa nel limite dell’inerenza e della congruità, con soglie differenziate in base ai ricavi dell’impresa:
Ricavi annui (netti) dell’impresa | Limite di deducibilità delle spese |
Fino a 10 milioni € | 1,5% |
Tra 10 e 50 milioni € | 0,6% |
Oltre 50 milioni € | 0,4% |
Le spese inferiori a 50 euro per unità (es. un singolo omaggio) sono considerate comunque deducibili integralmente se soddisfano i requisiti di inerenza e gratuità.
Distinzione da altre spese simili
È importante non confondere le spese di rappresentanza con:
- Spese di pubblicità e propaganda → mirano alla promozione diretta dei prodotti/servizi e sono interamente deducibili;
- Spese di vitto e alloggio → deducibili solo se inerenti l’attività lavorativa e con limiti specifici;
- Spese di viaggio e missione → soggette a regole proprie.