Rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale per i lavoratori delle Cooperative Metalmeccaniche prevedendo incrementi salariali, nuove misure di welfare e diritti dei lavoratori. Il rinnovo del contratto, firmato dopo circa 10 mesi di negoziazione, prevede una durata quadriennale che copre il periodo da luglio 2024 a giugno 2028.

Indice:
1.Cooperative metalmeccaniche: rinnovo CCNL 2024-2028
2.Aumenti salariali e welfare aziendale
3.Nuovi minimi tabellari e aumenti retributivi
4.Previdenza e assistenza sanitaria
5.Contratti a termine e diritti nei rapporti di lavoro
6.Orario di lavoro, salute e sicurezza

Cooperative metalmeccaniche: rinnovo CCNL 2024-2028
L’accordo coinvolge circa 15.000 lavoratori appartenenti a circa 300 cooperative metalmeccaniche su tutto il territorio nazionale. Le sigle sindacali Fim, Fiom, Uilm e le centrali cooperative LegaCoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, AGCI Produzione e Lavoro sono state protagoniste di questa intesa, che introduce importanti miglioramenti sia sul piano economico che normativo.

Aumenti salariali e welfare aziendale
Un aspetto fondamentale dell’accordo è rappresentato dagli aumenti salariali, che sono superiori alle previsioni di inflazione. A partire da giugno 2025, i lavoratori vedranno un incremento di 42,61 euro al livello C3, a fronte di un aumento di 27,70 euro derivante dall’IPCA 2024 (pari all’1,3%). L’accordo garantisce un aumento annuo minimo del 2% sulla paga base, con un incremento medio annuo pari al 2,27%entro giugno 2028. Se l’inflazione dovesse superare la previsione, l’aumento salariale verrà adeguato di conseguenza, con una garanzia che i salari non scendano mai sotto un aumento complessivo di 200 euro per il livello C3 (ex 5 livello).

Inoltre, il contratto prevede un incremento dei flexible benefits, che passeranno da 220 a 250 euro nel periodo 2025-2028, così come un aumento del contributo aziendale per la previdenza complementare, che passerà dal 2% al 2,3% dal 1° giugno 2025. A questi si aggiungono significativi miglioramenti nelle indennità di trasferta e reperibilità.

Nuovi minimi tabellari e aumenti retributivi

Previdenza e assistenza sanitaria
Un altro punto cruciale riguarda l’assistenza sanitaria integrativa, che vedrà un incremento del contributo aziendale per la copertura sanitaria, passando a 180 euro annui dal 2025 e a 215,40 euro dal 2026. Inoltre, viene introdotta una copertura LTC (long term care) per i dipendenti, con un rimborso di 500 euro in caso di non autosufficienza.

Contratti a termine e diritti nei rapporti di lavoro
L’accordo introduce modifiche significative riguardo ai contratti a termine e alle modalità di somministrazione del lavoro. Per i contratti a termine superiori a 12 mesi, sono previsti specifici obblighi di causali, tra cui picchi produttivi, innovazione e sostituzione di personale. Inoltre, viene introdotto un diritto di precedenza per i lavoratori in somministrazione con almeno 12 mesi di esperienza presso lo stesso utilizzatore. Questo diritto dovrà essere esercitato entro 6 mesi dalla cessazione del contratto e durerà un anno.

Dal 2026, i lavoratori con almeno 12 mesi di lavoro in somministrazione avranno il diritto di essere assunti a tempo indeterminato se ricoprono la stessa mansione.

Orario di lavoro, salute e sicurezza
Il rinnovo contrattuale introduce una riduzione dell’orario di lavoro per chi lavora su 21 turni settimanali, con una riduzione di 8 ore annue. Inoltre, per i lavoratori over 50, è prevista una riduzione di 8 ore aggiuntive per visite mediche. Aumentano anche le ore di formazione per gli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza), con l’introduzione di 8 ore di formazione aggiuntiva, e la creazione di break formativi in caso di infortuni o “quasi infortuni”. Inoltre, per la formazione sulle politiche di genere, sono previste 2 ore annue di formazione obbligatoria per tutti i dipendenti.